giovedì 25 giugno 2015

C’era una volta la RCA di Maurizio Becker

Maurizio Bᴇᴄᴋᴇʀ, C’era una volta la RCA, Roma, Coniglio Editore, 2007

Copertina del libro “C’era una volta la RCA” di Maurizio Becker

Riferimento a Pino Rucher quale chitarrista della RCA a p. 299

C’era una volta la RCA”... e adesso non c’è più. Per quasi mezzo secolo, il dodicesimo chilometro della via Tiburtina è stato il cuore pulsante della discografia italiana. Lì, negli studi romani della RCA, sono nati i grandi successi dei nostri cantanti più amati: Gianni Morandi e Rita Pavone, Nico Fidenco e Jimmy Fontana, Gianni Meccia ed Edoardo Vianello, Patty Pravo e Sergio Endrigo, Gabriella Ferri e Claudio Baglioni, Francesco De Gregori e Antonello Venditti, Lucio Dalla e Riccardo Cocciante, Renato Zero e Paolo Conte. In questo libro di appassionanti conversazioni, completato da testimonianze esclusive e arricchito da un imponente apparato iconografico, il produttore Italo "Lilli" Greco ricostruisce una straordinaria avventura tutta italiana, facendoci rivivere per un attimo un’età dell’oro forse irripetibile, i cui contorni di giorno in giorno trascolorano nel mito.


Ecco alcuni esempi delle innovazioni stilistiche con la chitarra elettrica introdotte da Pino Rucher nel cinema italiano, in particolare nel genere western, che innumerevoli volte nel corso degli anni è stato caratterizzato dai vibranti assoli di Rucher, come ricordato da maestri e collaboratori di sala d’incisione.

Il giro degli intervistati si conclude con un intervento del tecnico del suono Giuseppe Mastroianni, scomparso il 1° febbraio 2020, il quale per la sua funzione di fonico era presente in tutte le fasi di una registrazione e proprio per questo spesso interpellato da critici e giornalisti quale preziosa fonte storiografica, come avvenuto per il libro “C’era una volta la RCA” di Maurizio Becker.
Giuseppe Mastroianni ha voluto più volte ricordare la figura di Pino Rucher, anche pubblicamente, mettendone in risalto lo specifico ruolo di chitarrista elettrico solista, corroborando il suo ricordo con un minuzioso riascolto delle registrazioni, come hanno puntualmente fatto i tanti intervistati, i quali hanno all’occorrenza preso anche appunti sulle collaborazioni, citando film e descrivendo assoli e particolari impressi nella loro mente relativi a Rucher; particolarmente accurato appare il contributo su Rucher da parte del cantante Ettore ‘Raoul’ Lovecchio, che ha più volte duettato con lui, ma anche del violista Angelo Gentile per il fatto di aver assolto per diverso tempo pure il ruolo di collocatore degli orchestrali per le sedute di registrazione.
Gli altri due intervistati, il contrabbassista Giorgio Rosciglione e il sassofonista Giuseppe Taurino, pur essendo abituati a lavorare con organici molto ampi (anche di oltre cento elementi), hanno mantenuto un vivo ricordo di Pino Rucher.

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